STORIA DEL MUSEO

1950 – Museo di Etnomedicina alle sue origini

L’idea iniziale da parte di Antonio Scarpa di allestire un “Museo di Etnomedicina” nacque a Piazzola sul Brenta, provincia di Padova, alla fine degli anni 1950. Per oltre un decennio a Villa Contarini vennero esposti alcuni oggetti della sua collezione.

Antonio Scarpa promosse numerose mostre etnomediche in varie città italiane, sempre con l’obiettivo di far conoscere la disciplina e di promuovere l’allestimento di un Museo in una sede definitiva. Tra le esposizioni sopra citate, ricordiamo quella organizzata a Verona nel 1959 che ottenne un successo di pubblico straordinario.

Successivamente, nel 1972, le collezioni furono trasferite a Genova presso l’istituto di Antropologia fisica dell’Università di Genova in Via Balbi.

 

1972 – Nascita del museo di Etnomedicina A. Scarpa in Via Balbi 4

Collocate all’ultimo piano di uno degli edifici del Polo universitario di via Balbi, le collezioni furono distribuite in diversi spazi, tra cui un incantevole sottotetto rivestito di legno di antichi velieri. L’esposizione nella nuova sede dell’Istituto di Antropologia fisica, diretto all’epoca dal prof. Luigi Brian, fu a cura dei prof. Antonio Scarpa e Antonio Guerci.

Alcuni reperti, poi, su invito dell’allora Assessore alla Cultura del Comune di Genova, furono prestati nel 1980 al Castello d’Albertis, dove tutt’ora sono esposti.

Nel 1996, con atto notarile, Antonio Scarpa donò le sue collezioni di etnomedicina all’Università di Genova e le affidò alla cura del prof. Guerci, decretando così la nascita del “Museo di Etnomedicina Antonio Scarpa”.

Approfondimento sull’antica sede di Via Balbi 4

2016 – Riassegnazione nuova sede per il museo, Via Mura del Molo 18

L’edificio assegnato nel 2016 dall’Università come nuova sede del Museo di Etnomedicina è un’antica costruzione collocata nel quartiere del Molo, adiacente all’area del Porto Antico.

Esso è costituito da 2 piani principali, da 4 mezzanini e da 1 piano soppalcato.

L’edificio è stato sottoposto a lavori di manutenzione ordinaria che hanno interessato le superfici esterne delle pareti perimetrali con rifacimento degli intonaci e delle pitturazioni, le superfici interne delle pareti perimetrali e modeste operazioni di modifica di posizione degli impianti elettrici. I lavori in esterno sono stati svolti nel 2018.

Le superfici interne delle pareti perimetrali su cui si è effettuato l’intervento di manutenzione erano in evidente stato di degrado principalmente a causa dell’umidità di risalita, della scarsa ventilazione, di infiltrazioni provenienti dall’esterno e del lungo abbandono.

2019 – Trasferimento da Via Balbi a Mura del molo 

Le operazioni di allestimento dell’esposizione museale sono iniziate nel 2019, con il trasferimento della biblioteca del museo e delle attrezzature e arredi di competenza presenti nella sede di via Balbi.

2020 – Apertura e nuovo inizio per il museo di Etnomedicina dell’Università di Genova

Nel 2020, dopo quattro anni di lavori l’edificio è pronto ad aprire le sue porte al pubblico.

L’esposizione, collocata al piano superiore, con accesso diretto da via del Molo, ha richiesto una attività di progettazione accurata, che ha impegnato molto tempo ed è stata lungamente modificata e raffinata per rendere accessibile al pubblico generale il significato dell’Etnomedicina e il contenuto del museo. La collezione di manufatti prosegue al piano inferiore. 

Al piano terra è stato previsto lo spazio per seminari, laboratori e attività ludico-didattiche.

La progettazione dell’allestimento è stata studiata per permettere una certa flessibilità nel tempo e l’integrazione con sistemi multimediali.

Com’é oggi il museo?