Operazioni dei chirurghi guaritori delle Filippine

Si tratta di interventi che simulano un’operazione chirurgica con fuoriuscita di sangue e corpi estranei, il cui scopo è di creare un forte stimolo emotivo nel paziente affinché reagisca alla malattia: una shock terapia ante litteram.
Antonio Scarpa fu uno dei primi studiosi che documentò e descrisse dettagliatamente questa pratica con osservazioni sul campo in Africa nel 1966 e nelle Filippine nel 1971.

Estratto dal volume di Antonio Scarpa “Itinerario per la visita al Museo di Etnomedicina – Collezioni Antonio Scarpa”, Erga edizioni, Genova, 1994.

“Una delle pratiche terapeutiche più antiche e diffuse, in medicina tradizionale, è quella dell'”estrazione dei corpi estranei”, ritenuti causa di malattia, dal corpo umano…
Questa antica pratica curativa ebbe un momento di grande attualità anche tra il grosso pubblico, in seguito a strabilianti resoconti giornalistici sulle “operazioni” dei chirurghi-guaritori delle Filippine, apparsi anni fa (1970). La vera natura, puramente illusionistica, di simili interventi, venne chiaramente e ampiamente da noi dimostrata in una conferenza tenuta all’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Genova, il 30 settembre 1971. Partendo da questa nostra relazione, che mai venne citata, benché pubblicata anche dalla stampa d’informazione, presero l’avvio tutte le successive ricerche e notizie apparse in Italia sull’argomento.”

Oggetti delle operazioni dei chirurghi-guaritori delle Filippine

Filippine (1971)

 

Gli oggetti presenti sulle foto fanno parte del materiale recuperato da A. Scarpa dopo l'”operazione” dei chirurghi-guaritori” alla quale assistette nel 1971 a Baguio (Filippine).

Nelle foto si notano:
– Foglie e barbe di granoturco
– Cordicella lunga qualche metro
– Sassolino
– “Calcoli renali”, risultati poi essere banali sassolini
– Pezzetto di “fegato”
– Chiodi
– Cotone intriso di sangue, rivelatosi non umano